
Lombardia: Il microchip? Un obbligo anche per il gatto
Il gatto è per molti di noi molto più di un semplice animale da compagnia e non è difficile immedesimarsi e provare una grande preoccupazione alla vista dei numerosi annunci di scomparsa che si incontrano per strada e sui social. “E se succedesse a noi?” è la domanda che spesso segue. La verità è che, oltre a prendere le dovute precauzioni per tenere i nostri amici a quattro zampe in sicurezza, c’è un altro importante strumento che può venirci in aiuto: il microchip.
Ma cos’è e come funziona esattamente?
Cos’è il microchip per gatti e a cosa serve?
Il microchip per gatti è un dispositivo di dimensioni minuscole, totalmente compatibile con il corpo dell’animale, che contiene un codice di identificazione unico. Racchiuso in una capsula di vetro, viene applicato sottopelle tra le scapole del micio attraverso una semplice iniezione.
Grazie ad appositi lettori, è così possibile leggere il codice per risalire alle informazioni principali dell’animale e al suo proprietario. In questo modo, è possibile rintracciare il padrone nei casi di smarrimento e contrastare la pratica dell’abbandono, contribuendo a ridurre il fenomeno del randagismo.
L’obbligo di microchip nei gatti in Lombardia
Alcune Regioni italiane hanno deciso negli ultimi anni di estendere l’obbligo di microchip, già presente per i cani, anche ai gatti. La Lombardia è stata tra le prime, confermando la decorrenza della disposizione a partire dal 2020. Ma per quali casi esattamente?
L’obbligo di microchip e iscrizione all’anagrafe felina si applica ai gatti neonati, adottati o comprati a partire dal 1 gennaio 2020; in questo senso, la norma non è retroattiva e non è valida per i gatti nati prima della sua entrata in vigore. Sono, inoltre, previste delle sanzioni per i casi di trasgressione.
E se avessimo un gatto nato nel 2018, non dovremmo quindi preoccuparci? In realtà, i proprietari possono scegliere liberamente di applicarlo anche ai mici nati prima della data di obbligo di legge. È bene, infatti, ricordare che il microchip è un valido strumento per tutti i proprietari, sia di mici giovani che anziani, perché permette appunto di identificare l’animale con maggiore facilità e, quindi, di tutelarlo.
Quando viene applicato il microchip?
Il tuo veterinario di fiducia saprà darti tutte le informazioni necessarie e i consigli giusti su come procedere nel tuo caso specifico. Di norma, però, il dispositivo del microchip viene applicato già nei gattini, potenzialmente al momento della sterilizzazione, ma non ci sono controindicazioni per l’inserimento anche in animali adulti.
Il microchip funge da carta d’identità dell’animale ed è fondamentale, insieme all’apposito passaporto, per portare il nostro gatto in viaggio all’estero, o in caso di trasferimento, in un altro Paese UE.
In conclusione, con questo dispositivo è possibile attuare un migliore controllo della popolazione felina presente sul territorio, favorendo i casi di ritrovamento e la riduzione della pratica, purtroppo ancora diffusa, dell’abbandono.